10 Agosto 2021.
Viðoy anche oggi si conferma essere Silent Hill, ma almeno eravamo preparati a quello che ci aspettava. La giornata prevede il trasferimento a Runavík sull'isola di Eysturoy, la quale avrà la maggior parte delle nostre attenzioni gli ultimi due giorni di viaggio. La nebbia non sembra essere relegata soltanto alle isole settentrionali, anche in quelle centrali é persistente anche se la situazione, nel complesso, sembra essere un pochino meglio.
Si parte alla volta di Gjogv, piccola cittadina (50 abitanti circa) situata nella parte più' settentrionale dell'isola. Il cielo é coperto ma almeno la nebbia sale un poco e garantisce una buona visibilità orizzontale. Una gola di circa 200 metri é il punto più caratteristico del villaggio che risulta essere completamente circondato dalle montagne. L'occasione é ghiotta per poter sperimentare una lunga esposizione e cercare di rappresentare in un po' di drammaticità la bellezza del luogo.
In effetti l'entrata dall'oceano garantisce un effetto "portale" che sembra trasportare l'osservatore verso il mare aperto. La scalinata che conduce al luogo dove é stata scattata la fotografia é la classica scalinata di sassi degli attracchi faroesi.
Durante la risalita la luce cambia drasticamente, complice l'allontanamento dalla gola. Noto dei fiori colorati a destra della scala e la voglia di sperimentare un "focus stacking" é troppo forte per non ascoltarla. Appena smontato il cavalletto non avevo sinceramente voglia di rimontarlo e di conseguenza mi lancio in un "mano libera" confidando nel risultato (che risulta essere accettabile).
Altra prova di focus stacking (questa volta con il cavalletto) é con un caratteristico fiore in primo piano con in secondo piano "la skyline" (se così si può definire) della cittadina.
E' impressionante come la nebbia sia una linea diritta che taglia in due l'orizzonte spezzando inesorabilmente l'atmosfera del piccolo paesino.
Uno sguardo all'orologio e ci accorgiamo che abbiamo trascorso già due ore in giro per il villaggio. Pronti a partire per la prossima destinazione quando Matilde chiama la pausa Panino. Ci fermiamo e nell'ordine la piccola si scofana: un panino intero, mezza banana e mezza bottiglietta d'acqua. Ora possiamo veramente partire.
La prossima destinazione é Eiði, un altro piccolo villaggio nella parte settentrionale dell'isola. Le aspettative sono piuttosto basse in quanto la nebbia é più bassa e più fitta. Un rapido giro per la città non fornisce sufficiente visibilità per poter azzardare qualche trekking o similare. Ci accontentiamo con una foto della chiesa della città che presenta la caratteristica forma ed aspetto delle altre chiese dell'arcipelago.
I minuti passano ed é ora di muoversi verso la nostra destinazione finale (Runavìk). Durante il tragitto verso il sud dell'isola, la nebbia finalmente si alza e si intravede qualche raggio di sole.
Costeggiando il fiordo Skálafjørður, un elevato movimento di imbarcazioni e di gente a riva attira la nostra attenzione. Il colore dell'acqua a riva é rosso, e questo non lascia purtroppo spazio ad alcun dubbio: Grindadráp.
La tradizionale caccia ed uccisione dei globicefali é un tema molto sentito nelle Isole e nella comunità globale, nota soprattutto per la sua cruenta conclusione sulle spiagge. Non esporrò alcun parere a riguardo, mi sono limitato a scattare la fotografia in quanto volente o nolente fa parte dell'esperienza del viaggio di oggi. L'attività era nella fase finale e non erano presenti animali a riva.
Vi lascio un articolo completo che ho letto prima del viaggio; quest'ultimo mi ha aiutato a prepararmi per eventuale visione dell'evento. Ognuno deve avere la propria idea a riguardo e deve contestualizzare l'evento all'interno del Folklore e delle tradizioni dell'arcipelago.
Arrivati in Hotel, il canonico sguardo al conta-passi: 6358 (in calo ancora rispetto alla media precedente ma da contestualizzare con il meteo e le tipologie di attività della giornata.
Domani ultimo giorno di gite prima del rientro. Dita incrociate per il meteo, ma sicuramente ci sarà qualcosa da raccontare.
Stay Tuned.
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